Da Carola Rackete a Etty Hillesum: le donne ci salveranno.
Carola Rackete è un’Antigone contemporanea: donna giovane e coraggiosa, osa sfidare il suo (il nostro) tempo, l’incancrenirsi di un linguaggio e di una prassi fatti di esclusioni, nemici ed egoisimi. Alla retorica mortifera che si riverbera sulla quotidianità di tutti e che vorrebbe seppellire i valori per cui Noi umani ci consideriamo tali, Carola Rackete risponde con il riconoscimento dell’altro e dell’altra come fratello e sorella. Oggi purtroppo c’è chi lavora alacremente per il misconoscimento dell’altro tentando di piegare anche la Legge al proprio disvalore ma, per fortuna, nella sua sintassi profonda la Legge (quella con la “elle” maiuscola) sembra reggere ancora: “tutti siamo uguali…”. E sembra proprio che siano le donne a tenere viva la sintassi profonda della Legge e del sentimento di uguaglianza che accomuna tutte e tutti.
Negli ultimi vent’anni possiamo elencare donne eccezionali per coraggio, impegno civile, profezia e comprensione del proprio tempo: donne e ragazze che si oppongono e che propongono una via di pace e dialogo anche a prezzi altissimi, donne e ragazze – citando solo alcune davvero in modo disordinato – come Malala Yousafzai, Daphne Caruana Galizia, Anna Politkovskaya, Ilaria Alpi, il movimento delle Femen, Lyubov Sobo, donne spesso vittime, imprigionate per le loro ragioni o addirittura eliminate fisicamente, ma non per questo meno potenti, donne come Ahed Tamimi Loujain al-Hathloul, Iman al-Nafjan, Aziza al-Yousef, Marielle Franco. O giovanissime come, Greta Thunberg, impegnate nella lotta ambientalista. Donne, donne, che danno un esempio alto a tutti e tutte.
E poi, apparentemente fuori da questo tempo ed elenco ma incardinata nel nostro secolo e nella nostra carne, c’è Etty Hillesum, lei che – morta in un campo di concentramento per scelta – scriveva: “Se noi salveremo solo i nostri corpi […], sarà troppo poco. Non si tratta infatti di conservare questa vita a ogni costo, ma di come la si conserva”.
Sembra proprio che queste lottatrici, queste ammirevoli guerriere non violente abbiano raccolto in pieno il messaggio di Etty Hillesum, passato forse, attraverso un’eredità femminile misteriosa, un “contagio” benevolo che ha già cambiato la storia.